Quando è il nostro modo di vedere...

...a farci cadere nel tranello di essere in una condizione disperata... A quanti di noi non è mai capitato di vivere situazioni nelle quali sentivamo ripetere nella nostra testa..."mamma mia e adesso come faccio? Sono disperato! Così non ce la faccio! Non posso vivere in questa maniera!..." ecc. ecc. Tante situazioni, spesso nella nostra esistenza, generano questo tipo di frasi e di conseguenza il pensiero si orienta esattamente nella direzione sostenuta verbalmente.

Il cane che si morde la coda, questo è un ciclo vizioso fortemente negativo.Come si affronta? Come si risolve?

Il dualismo esistenziale ci fa comprendere come sia possibile che ad ogni situazione corrispondano sempre almeno due strade da percorrere...come dire:"siamo sempre di fronte ad un bivio!".

E' sempre così, ma prima di entrare nella fase degli esercizi di PNL, è giusto rivivere un aneddoto oggi simpatico, ma ieri all'oscuro di tutto significò nella mia vita una tragedia momentanea, ma pur sempre una tragedia dettata dalla mia testa e dal modo sbagliato di vedere la situazione.

IL BIVIO.
Quante volte nella vita ci siamo sentiti dire...:" vedi tesoro, non sei tu che non vai, sono io che sono strana, che mi sento strana e sento di avere bisogno di una pausa di riflessione, come per prendermi del tempo per me e capire cosa non và...tu sei perfetto, sono io che sto attraversando un periodo in cui è tutto sottosopra...", ed altre amenità del genere.

Attenzione, queste frasi non sono appannaggio esclusivo del mondo femminile, ma anche di quello maschile, solo che l'uomo è un pochino più rozzo e quindi magari non parla così tanto...magari scappa, o si chiude in un mutismo incomprensibile.

Ritorniamo a noi. Di fronte alla frase di prima, la prima volta che mi fu detta, fu proprio la villica fabrianese (del racconto precedente) ad usarla per intero, vi dirò che la realtà era ben diversa...e cioè...avendo avuto la propria soddisfazione, non intendeva più fare la nave scuola al "romano" e quindi decisa di sbarazzarsene in modo gentile, ben sapendo che non avrei mai rivelato nulla a nessuno, salvando così la sua integrità morale di ragazzina di 16 anni...ricordo a tutti che stiamo parlando del 1976...

Bene, anche io giunsi al BIVIO...detto in altre parole...adolescente che "scopre" la vita da solo ed in coppia, lontano da casa...improvvisamente tutto finisce e non avendo la benchè minima nozione di come si dovesse affrontare un tale "dramma"...decisi arbitrariamente e consapevolmente di "deprimermi"...cercando in tutto questo psicodramma...qualcuno che mi compatisse e mi consolasse. (illusione)

Caddi per mia volontà (inconsapevole) in uno stato disastroso. Iniziai a mangiare smodatamente, non dormivo più, persi l'anno scolastico, il mio pensiero era orientato in maniera fissa su questa persona e su i momenti che avevamo passato insieme...lei rappresentava a Fabriano, la mia famiglia, il mio tutto...lei mi aveva mandato via, dissi a me stesso che "dovevo essere distrutto".

PRESI LA STRADA SBAGLIATA...di fronte al bivio = vivere e continuare a gioire delle bellezze della vita, oppure piangere e disperarsi per qualcosa che non si aveva più...optai per la soluzione più semplice = disperazione...una pazzia!

All'epoca, mi sembrò l'unica strada percorribile...Ma mi sbagliavo e di grosso pure.

Al prossimo post...buona lettura.

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