Se fosse il mio ultimo giorno...lo vivo così.

ore 16.25, ho dormito un paio d'ore...sono rilassatissimo. dalla mia finestra vedo un sole notevole, è ancora una splendida giornata. Stamattina ho rimesso in moto il mio drago a due ruote...era ferma da un anno esatto. Dentro il garage sotto una coltre di teli di cotone sui suoi cavalletti regolarmente sollevata da terra per non deformare le ruote...lei...la mia vera amante...Lei ha riposato un anno ed ora che la rivedo, l'ammiro in tutto il suo splendore, il suo rosso fuoco del serbatoio e del codino, il telaio nero che abbraccia il motore, il suo sterzo di alluminio anodizzato giallo oro, il cupolino che cela una straordinaria strumentazione digitale, la sella nera con le sue cucinture rosse...semplicemente perfetta con quello scarico tutto aperto in carbonio...Lei la regina della strada, Lei .. che da ferma e spenta comunica emozioni potenti con le sue linee sinuose e dolci...Lei, che nasconde il suo bicilindrico VG 990 Rotax di 1000 c.c. e 145 cv .... Lei così dolce e così impetuosa....Lei, ...... che non riesco più a guidare, Lei, che non si può "portare a spasso", ma deve essere guidata, pilotata, amata, accarezzata e fatta urlare a 12.000 giri...come solo Lei sa fare.... Dunque...alle 16,30 sono fuori dal cancello in sella...con quella magnifica sensazione di potere che deriva dal cavalcare una macchina straordinaria. Avvio il motore...mezzo giro ed è in moto, il suono aperto...duro, quasi metallico...lo scarico aperto rende giustizia ad un prodigio della tecnica motoristica. Frizione, prima inserita...sommessamente esco dal mio comprensorio per non rompere troppo le palle...magari c'è ancora qualcuno che riposa, ed un pò di civiltà ed educazione non fa mai male....entro nella strada principale, snocciolo tre, quattro marce e sono subito all'incrocio...in un attimo sono sulla Salaria, direzione Rieti....il sole alto nel cielo, gioca con le montagne in un rincorrersi di luce ed ombra, l'asfalto è un nastro nero che scorre sotto di me, non sento più lo scarico aperto, il vento è il mio compagno la sensazione è quella di essere su di un binario attaccato a terra ... l'occhio va sul contakm...170 kmh, forse è il caso di chiudere un pò il gas... ero come inebriato, un anno senza guidare, un anno di dolori e sofferenze... un anno in cui mia moglie mi ha sempre pregato di venderLa...di vendere questo drago di fuoco, la regina della mia vita...Lei che accarezzata vola e ti porta via non facendoti più pensare che stai perdendo l'uso dei piedi, perchè non li senti più...Lei che non ti fa vivere la menomazione di una malattia che disgrega le ossa e distrugge il sistema nervoso periferico, facendo perdere il tatto el a sensibilità fino ad impedire i movimenti, una malattia così subdola che già adesso mi impedisce di sentire la leva del cambio...ma tanti anni di guida mi danno la cognizione ... e adesso sono qui, sto volando sul mio drago alato, amando quello che amerei se fosse il mio ultimo giorno di vita...perchè io vivo così...da quando sto male veramente. Lei mi sta chiedendo di essere "condotta" ed io l'assecondo, spalanco il gas un esplosione poderosa ed una spinta in avanti mi proiettano a 210 kmh nel rettilineo che precede un gran curvone a destra...4 secondi e sono a ridosso della curva, chiudo pinzo forte ed entro in curva a 160...Lei è li pronta..che sembra dirmi...:" beh? tutto qua quello che mi fai fare?".... è una parola! rallento sono nel centro abitato...mi gusto il panorama, Lei vibra dolcemente e passeggia a 4.000 giri in sensta marcia sono a 110 kmh...praticamente stò fermo....Arrivo in vista del Terminillo, prendo la superstrada, esco dalla rampa di ingresso con un urlo della mia Lei, tirando la terza e la quarta 10.500 giri entro nella galleria...un'esplosione accompagna il mio ingresso, quinta marcia...gas aperto al massimo lo spazio si comprime, il tempo si altera, le percezioni mutano in uno stato di sospensione dal tempo.....fari alti, il freddo della galleria buca le mie ossa malate, i muscoli vibrano insieme al motore....forse tre, quattro...non più di cinque secondi e sono fuori...chiudo il gas ed è come se un muro di gomma piuma mi investisse...rallento...ho dolori in ogni fibra del corpo, la schiena manda chiari segnali di cedimento, le gambe sotto il ginocchio non le sento più...le mani sono doloranti....ma sono felice ed il sole è il mio compagno di viaggio...in realtà ho percorso solo 30 km...ma sono già distrutto....questa è la mia vita, oggi mi sentivo bene ed ho voluto azzardare...ma la reatà è un'altra...devo accettare il mio male e devo accettare il fatto che sto andando dalla concessionaria Aprilia...per cedere il mio Drago Alato, la mia Lei amata...se voglio continuare a godere del sole e dell'aria senza rischiare di distruggermi devo cavalcare qualcosa di molto più tranquillo...forse ce la posso fare a guidare qualcosa che non abbia il cambio...perchè non sento più nulla con i piedi....Ho fatto visita all'amico che vende moto e scooter...a lui piace il mio Drago Alato...mi chiede di portarglielo questo fine settimana, per cambiarlo con un TMax Yamaha.....nel viaggio di ritorno...sono triste, ma accarezzo ancora la manopola del gas e Lei risponde....nel dialogo tra me e Lei la parodia della vita che si consuma istante per istante, vedo male la strada,non capisco...poi mi rendo conto che le lacrime stanno solcando il mio viso nel vento...ma sono lacrime di dolore fisico e di rabbia...ma vivere è anche questo ed è capitato a me...doveva essere così e so che c'è una ragione anche per tutte le mie sofferenze...l'ultimo rettilieo in salita prima della strada di casa....lacero l'aria con un rombo di tuono e tiro il motore per l'ultima volta a 12.000 giri ... è la vita che deve andare avanti... Questo è il mio tempo. Solo ora e adesso.

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